lunedì 24 giugno 2013

L'Italia che ce la fa

Sono reduce da una straordinaria esperienza di Volontariato applica all'assistenza sanitaria di emergenza, il Torneo Sanitario dei 3 confini di Borgo val di Taro e Albareto. Grazie, amici, per lo splendido esempio di solidarietà, competenza, allegria e sensibilità. Esempi come il vostro forse non fanno scalpore sui media, alla ricerca del sordido, del cattivo e del glamour, ma per coloro che li vivono sono occasione impagabile di miglioramento. L'Italia è grande anche per questo, per la capacità dei suoi cittadini di operare sul territorio e nella comunità, regalando il proprio tempo a chi ne ha bisogno e aggregando il tessuto sociale anche e soprattutto in momenti difficili come gli attuali. Per questo, dico che l'Italia ce la farà, perché ci sono tanti come gli amici della Pubblica che lavorano in silenzio in tutto il Paese e non mollano, né si aspettano di essere gratificati o lodati.
Bravi!!

Se volete guardare foto e video:http://www.torneosanitariodei3confini.it/auto-nel-torrente---soccorso-alpino.html

giovedì 20 giugno 2013

Ridurre, non incentivare i consumi: una necessità, non un optional

Gli anni delle proverbiali vacche magre sono ormai con noi da qualche tempo e non se ne vede la fine. Questi ciclici periodi depressivi offrono l'opportunità di cambiare anche in modo radicale alcuni stili di vita che non sono più sostenibili. Sarebbe saggio fare questi cambiamenti quando le cose vanno bene e si dispone di scorte adeguate, ma si sa che l'umanità è molto più cicala che formica e dunque deve essere costretta dalle circostanze a scelte virtuose. Da più parti si segnala la "tragedia" del probabile prossimo aumento di un punto percentuale di IVA, come se si trattasse di un fattore contrario allo sviluppo di una società più giusta. E' vero il contrario: lo spostamento graduale della tassazione dai redditi ai consumi è un fattore che oggettivamente facilita la redistribuzione e la diffusione del benessere, proporzionando il prelievo al consumo, non ai beni posseduti, che hanno già subito un'adeguata tassazione all'atto della loro creazione. Si potrebbe obiettare che in questo modo si colpiscono allo stesso modo poveri e ricchi, ma si possono individuare consumi essenziali da assoggettare ad una tassazione di garanzia o del tutto esenti (come per altro già si fa non solo in Italia). Tutto ciò che è voluttuario andrebbe tassato di più, per compensare le minori entrate fiscali. I commercianti strillino pure, ma il nostro Paese non si può permettere di continuare a vivere sopra i suoi mezzi, chiedendo soldi in prestito ad altri, tranne poi rendersi conto che siamo nelle mani dei nostri creditori, che possono imporci tassi da usura.
Quel che dobbiamo fare è individuare quali siano per noi e per le nostre future generazioni i beni essenziali, le merci ed i valori che determinano la qualità della nostra vita, che non sono certo l'ultimo modello di cellulare o l'abbonamento ad una tv a pagamento.
Farlo ora, quando, per necessità, i consumi si sono già ridotti e la maggior parte di noi controlla con attenzione come e dove spendere, può essere un'occasione irripetibile, con buona pace di chi continua a sostenere, senza il minimo fondamento e buon senso, che bisogna incentivare il consumo.