mercoledì 20 agosto 2014

Come "fermare" il male, senza diventarne vittime?

L'appello accorato di Papa Francesco, condivisibile dai miti di questa terra, fa sorridere i violenti e amareggia gli oppressi. Tuttavia il Papa indica nell'ONU il soggetto politico autorizzato all'uso della forza per fermare gli aggressori. Nei suoi quasi settant'anni di storia, le Nazioni Unite hanno prodotto una serie incredibile di situazioni insostenibili (Medio Oriente in primis) e spesso non hanno saputo decidere tempestivamente in occasione di crisi in rapido sviluppo. La mancanza di un braccio operativo ha poi costretto l'ONU ad affidare a singoli Paesi membri la realizzazione dei suoi mandati, non avendo così il controllo delle operazioni e dei loro effetti.
Si tratta di un'unione di facciata, che a molti sembra addirittura un inutile spreco di risorse. La volontà politica di una vera alleanza dei Paesi moderati, che praticano una legge sovranazionale comune e osservano gli stessi principi, è ben lungi dall'essere matura. Questo sottopone l'intera razza umana al rischio che frange di estremismo e di nazionalismo possano quasi impunemente aggredire e distruggere. Qualcuno ha pensato fosse meglio avere all'interno delle Nazioni Unite anche quei Paesi che opprimono i loro popoli, per compiere su di loro una necessaria "moral suasion", i cui effetti tuttavia non si sono visti. Se "Unite" ha un significato è proprio quello dell'unità di intenti, di uniformità della legge e del diritto, della garanzia delle libertà fondamentali, tra cui quella religiosa. Nell'attuale ONU, uno spesso velo di ipocrisia impedisce di chiamare le cose con il loro nome, per ragioni diplomatiche, mentre dietro le quinte l'interesse economico ed il potere delle armi continuano a dettare le azioni dei governi nazionali. Meglio sarebbe un'organismo meno farraginoso e più omogeneo, dove i Pesi aderenti siano in grado di sottoscrivere una carta dei popoli che attui concretamente la convivenza civile nelle differenze culturali e religiose.
Anche per togliere ad USA ed Europa lo sgradito compito di guardiani armati del mondo, con le implicazioni e le deviazioni che derivano dalla presunzione di essere sempre dalla parte dei "buoni".