sabato 3 novembre 2012

Dove va l'Italia?

Il risultato delle recenti elezioni per il Consiglio regionale in Sicilia ha mostrato quanto il vecchio sistema politico basato sui partiti sia divenuto obsoleto. Oltre la metà degli aventi diritto non si è recata alle urne (un sistema di votare già in uso da quelle parti 2500 anni fa), mentre coloro che l'hanno fatto, hanno bastonato duramente le liste appoggiate dai partiti presenti in Parlamento e premiato il movimento 5Stelle di Beppe Grillo.
I commenti possibili di questo risultato e le relative amare considerazioni sono a mio avviso obbligati.
  1. La gente non partecipa, perché qualsiasi rappresentante eletto finora ha deluso le aspettative, continuando ad amministrare male ed a fare man bassa di privilegi e danaro pubblico.
  2. I partiti tradizionali non riescono ad aggregare consenso neppure tra coloro che li hanno sostenuti per affinità ideologica, non avendo proposto alcun programma degno di considerazione su come uscire da una situazione economica e sociale così compromessa
  3. Un movimento populista, animato da un comico di successo e abilmente coordinato da un esperto di comunicazione di massa, ha saputo attrarre molti consensi, con l'idea peregrina che bastino gli slogan a sanare gli annosi problemi dell'isola
La rassegnazione e la rabbia della gente spiegano poi perfettamente il risultato.
Aggiungo solo che è tipico dei momenti di disperazione affidarsi alla fortuna ed al gioco: la scelta del comico come alternativa di buon governo è tragicamente in linea con la nostra tradizione nazionale.
I prossimi mesi ci diranno se il fenomeno è contagioso e vedremo una banda di giullari al governo, dopo quella dei tecnici. Forse neanche i comici otterranno grandi risultati, ma almeno ci faranno anche ridere, invece che solo e sempre piangere.