sabato 1 maggio 2021

Riporto qui l'introduzione al racconto della mia difficile esperienza COVID-19, che è diventato una pubblicazione per l'editore Lamantica.




Il 2020 entrerà nel ricordo collettivo come l’anno tragico della pandemia Covid-19.

Per coloro che, a causa di essa, hanno perso la vita, resta il dolore di chi li conosceva ed amava, di chi non ha potuto accompagnarli nella loro ultima giornata, di chi ha provato con tutto il proprio sapere e cuore ad evitarne la fine.

Quelli che, come me, ce l’hanno fatta, por-

tano in sé, oltre a conseguenze psico-fisiche più o meno gravi, il ricordo delle settimane o mesi di malattia, vissuti in animazione sospesa, in un limbo di esistenza confuso, sfumato nei colori, nei suoni, nei sapori, spesso nella mancanza di collocazione precisa nel tempo e nello spazio.

Negli sprazzi di lucidità dei primi giorni, ricordo di essermi più volte ripromesso di descrivere, ad avvenuta guarigione, sensazioni ed incubi, paure e sogni. Non avevo allora alcun timore che la malattia potesse nel mio caso avere un esito infausto.

Tuttavia, dopo aver visto tante barelle uscire dal reparto con il lenzuolo a coprire un altro sfortunato, ho iniziato a pensare che potesse succedere anche a me di non poter tornare alla mia famiglia, ai miei progetti di futuro, alla mia vita.

Questo dubbio mi ha indotto ad accantonare propositi letterari probabilmente velleitari, riducendo drasticamente il mio orizzonte percettivo al “qui ed ora”. Non so se ciò sia stato frutto di un processo razionale, oppure un’istintiva ritirata dietro le barricate, nel tentativo di tener testa ad un nemico implacabile, cercando di minimizzare la mia traccia.

La razionalizzazione che ne sto dando a crisi superata da un lato mi conferma di aver recuperato la capacità di analisi di cui la natura mi ha dotato, dall’altro mi stimola a tornare al proposito di descrivere alcune delle numerose esperienze vissute nelle molte settimane trascorse in Terapia Intensiva, in Medicina ed in Riabilitazione, appeso a linee vitali ed ancor più vitali persone che supplivano per quanto possibile ai miei bisogni.

Lo scopo di queste poche pagine è di fornire ai Clinici, che mi hanno curato e mi stanno ancora seguendo, una descrizione di prima mano della mia near death experience, ricambiare almeno in parte l’affetto di chi mi ha sostenuto ed incoraggiato, in primis la mia famiglia, amici e colleghi, infine giustificare alcune mie “bizzarre” parole ed azioni di quel periodo, per colmare con dati non “clinici” almeno una parte dei dubbi terapeutici che questa pandemia suscita.


Il libretto é disponibile presso l'Editore Lamantica e presso le Associazioni di Volontariato di cui faccio parte:

  • LAMANTICA  http://www.lamantica.it 
  • GRUPPO VEROLESE VOLONTARI DEL SOCCORSO  https://gvvs.it/
  • CROCE ROSSA Comitato di Cremona  http://www.cricremona.it/