mercoledì 29 maggio 2013

Ha vinto la gente

Il cittadino comune, sia quello che si è recato alle urne per garantire al proprio Comune un'amministrazione decente, sia quello che ha deciso di averne abbastanza o di ritenere il proprio voto insignificante, manda un messaggio inequivocabile alla politica ed ai suoi sacerdoti vecchi e nuovi: decidetevi ad agire, perché non ci sarà una prossima volta, perché una consultazione democratica ha bisogno di vedere la partecipazione di tutti, per garantire che il risultato sia in favore di tutti, del Paese, non di una sua parte. Spero che l'abbia capito Grillo, anche se dalla sua prima scomposta reazione non sembra. L'idea di commiserare gli Italiani che  non hanno votato per il suo movimento è tanto grottesca quanto allarmante e dà ragione a chi aveva continuato a diffidare di un progetto politico vago e gestito senza trasparenza. Grillo è stato punito per aver cpmmesso un grave errore tattico, secondo il quale, senza i parlamentari eletti per il M5S, nessun governo sarebbe stato possibile e si sarebbe dunque dovuti tornare alle urne, senza poter toccare alcuna riforma importante, con una concreta probabilità di conquistare la maggioranza relativa dei voti e quella assoluta in parlamento. Un calcolo cinico, prima ancora che sbagliato, fatto in spregio al suo significato tragico per il Paese. Molti, che hanno votato per il movimento alle politiche, pur sulla promessa vaga di cambiamento, non gli hanno perdonato di aver nei mesi successivi costretto gli eletti del M5S all'aventino parlamentare, né hanno loro perdonato la scarsa qualità e preparazione.
Spero che questo apra la strada ad un cammino, finora solo annunciato, di profonda revisione della carta costituzionale: potrebbe essere l'ultimo avviso ai naviganti.

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