domenica 18 marzo 2012

Una speranza per Irene

Mi sono goduto la piccola Irene per una settimana e, se necessario, sono ancora più convinto che serva l'impegno di ognuno, se vogliamo che lei abbia la possibilità di vivere in un mondo migliore dell'attuale. Un impegno non generico o di facciata, ma concreto, nei piccoli e grandi gesti quotidiani, nella scelta di cosa consumare, come vivere, cosa scegliere di salvare dal rumore di fondo di un'informazione sempre meno seria.
Saranno le scelte di oggi a determinare le opportunità e la qualità della vita che Irene avrà fra cinquantanni.
Il BAU (business as usual) non può essere l'unica via praticabile da una civiltà occidentale che ha perso per strada la propria fibra morale, prima ancora della capacità di darsi un modello di sviluppo che garantisca il benessere dei suoi cittadini. BAU significa per l'occidente lasciarsi marginalizzare in un contesto globale di forte dinamismo da parte dei paesi emergenti, che ci vedono purtroppo come un esempio da emulare, mentre sappiamo per certo che il loro sviluppo con le nostre stesse aberranti modalità porterà inevitabilmente il pianeta ad una situazione incompatibile con la vita come la conosciamo. Per impedire che questo avvenga, tocca a noi trovare una via alternativa, non punitiva e non devolutiva, più attraente da seguire rispetto al modello attuale. Il tempo stringe...

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