domenica 6 maggio 2012

Quando il tuo destino è nelle mani di altri...

Il fine settimana elettorale in Europa potrebbe avere conseguenze drammatiche non solo per i Paesi direttamente coinvolti. Il melt-down della moneta europea, in corso da anni, per la reiterata litigiosità dei contraenti, ha reso particolarmente vulnerabile l'intero continente europeo, anche se i così detti Paesi virtuosi ancora non si rendono conto di essere legati al destino di tutti gli altri. Ciò non significa certo che si possa perdonare al nostro Paese e ad altri il comportamento di spesa dissennata che ha portato il debito pubblico a livelli insostenibili ed il costo dell'apparato amministrativo pubblico a superare di parecchio la metà del PIL, livello ritenuto universalmente di allarme. Insipienza da una parte e miopia dall'altra hanno prodotto l'effetto di alienare il sostegno della maggior parte dei cittadini dalle loro istituzioni pubbliche, innescando ed alimentando il comportamento di egoismo latente in ciascuno di noi. Il voto di oggi ci dirà se il disamore per la cosa pubblica arriverà al limite dell'anarchia, con conseguenze ancora poco immaginabili, ma drammaticamente presenti in alcune periferie degradate di molti Paesi. Il rimedio, lungo, faticoso, impegnativo, sta solo nel lavoro di ciascuno di noi, nel proprio ambito e con le proprie competenze, per il bene comune, a partire da quello della propria famiglia, per proseguire con quello della nostra comunità, del nostro Paese, dell'umanità intera.
Non è mai troppo scontato riscoprire e rivivere ciò che John Kennedy diceva ai suoi concittadini: "Non chiedetevi cosa lo Stato può fare per voi, ma quello che voi potete fare per lo Stato".

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