venerdì 9 agosto 2013

Tattiche da autolesionismo

Dopo alcuni giorni dalla sentenza di cassazione che ha convalidato la condanna di Berlusconi per frode fiscale, appaiono più chiare le posizioni dei partiti e delle correnti al loro interno, posizioni accomunate dal completo disinteresse per il bene della gente e del paese e dal tatticismo per guadagnare posizioni migliori in vista di una probabile nuovo ricorso alle urne.
Il PDL, dopo lo shock della condanna, vuole andare quanto prima alle elezioni, ma, per non essere tacciato di irresponsabilità, tirerà la corda fino al limite di rottura, nel tentativo di provocare la reazione inconsulta del PD o del governo, per una fine dell'attuale esperienza di Letta. Ogni argomento può essere funzionale al raggiungimento di questo obiettivo, purché non vi sia il tempo per varare una riforma del sistema elettorale e l'esito di nuove consultazioni sia quindi ancora una volta aperto a tutte le soluzioni, compresa una vittoria del centro-destra, con Berlusconi nel ruolo di martire, messo sulla graticola dai magistrati di sinistra e un PD allo sbando, lacerato da personaggi che di smisurato hanno solo l'ego, mentre latitano idee e soprattutto ideali. Lega e partiti di destra saranno pronti ad allearsi di nuovo con gli azzurri, dimenticando improvvisamente i motivi per i quali ora sono all'opposizione.
Grillo non vuole nuove elezioni, perché, con la politica cinica e miope da lui imposta e con la scadente performance dei suoi in parlamento perderebbe almeno la metà dei consensi. Il centro, allo stesso modo non vuole una nuova consultazione, in cui rischierebbe di sparire del tutto.
Napolitano, stanco e sfiduciato, potrebbe a sua volta gettare la spugna, aprendo di fatto una crisi istituzionale senza precedenti. 
Un quadro a tinte fosche, ma non troppo lontano dalla realtà.
Tutto questo, mentre l'apparato statale e le rendite di posizione continuano senza alcuna vergogna ad alimentare l'ingiustizia sociale ed i paradossi di un paese, in cui non vi è molto di normale, e che sopravvive solo grazie alla gente per bene, che, nonostante tutto, ancora crede nella giustizia, nell'equità e nel valore di aiutare gli altri.

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