lunedì 17 ottobre 2011

Facile profeta

L'uso della violenza da parte dei soliti "infiltrati" nel corteo "pacifico" di sabato mette in evidenza ancora una volta tutta la mediocrità e l'ipocrisia della nostra classe politica. Da un lato, la maggioranza si mostra ufficialmente indignata per quanto è successo. Tuttavia, ufficiosamente gongola e ne addossa l'intera responsabilità ad alcune parti dell'opposizione, che nei giorni scorsi avevano alluso all'inevitabilità di uno scontro violento. L'opposizione dal canto suo, altrettanto ipocritamente grida allo scempio e dichiara di essere stata danneggiata dall'azione di pochi infiltrati, che hanno rubato la scena alle giuste istanze della maggioranza dei dimostranti. Alcuni specializzati in dietrologia hanno già avanzato l'ipotesi che si sia trattato di un'abile manovra del nemico pubblico n°1, per screditare un'opposizione sempre più agguerrita nei suoi confronti e prossima a riuscire nel suo intento di sconfiggerlo.
Lungi da me l'affermazione che coloro che hanno partecipato alla manifestazione di sabato sia stati complici dei criminali vestiti di nero, ma non posso non notare che costoro hanno marciato insieme agli altri, portando un grande striscione dal messaggio inequivocabile. Il servizio d'ordine della manifestazione ha come minimo sottovalutato il fatto evidente che fossere muniti di casco e di maschere antigas, visto che l'unico impiego che tali mezzi comporta è uno scontro diretto con le forze dell'ordine.
L'accusa a queste ultime di incompetenza è ridicola, o forse nasconde qualche sentimento meno confessabile, perché se avessero reagito con maggior forza, quasi sicuramente oggi saremmo qui a piangere qualche vittima. Le FO hanno dimostrato di avere nervi saldi e competenza, di fronte a provocazioni e vere e proprie imboscate da guerriglia, riuscendo a limitare i danni, a rischio della propria incolumità.
Cosa resta dunque, oltre alle devastazioni nella nostra capitale? Quale insegnamento trarre da questa ennesima dimostrazione di assoluto spregio per il nostro Paese? Cosa fare per evitare che si ripetano simili episodi. Io, sperando di interpretare il pensiero di molti, romani e non, suggerisco con buon senso di vietare d'ora in avanti qualsiasi manifestazione nel centro cittadino. Date loro una bella distesa in aperta campagna, in cui l'unico danno che possono fare equivale a quello di un branco di pecore al pascolo..., con la più completa copertura da parte dei media, sa va sans dir.

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