giovedì 13 ottobre 2011

Governo a rischio:poi?

Lo spettacolo desolante di un Parlamento semivuoto e prima ancora di una maggioranza sbracata ed arruffona, sono l'ennesimo insulto al popolo italiano, a ciascuno di noi, che non si sente più rappresentato da coloro che siedono nelle istituzioni. Che fare? Augurarsi che il govenno non ottenga la fiducia non è certo una soluzione, vista la mancanza di alternative serie e non velleitarie. Una crisi di governo in questo momento alimenterebbe di nuovo la fame degli speculatori finanziari e rimetterebbe in gioco personaggi politici che sono alla radice dell'ingovernabilità di questo Paese. Dobbiamo allora augurarci che per l'ennesima volta Berlusconi con minacce e lusinghe riesca a rattoppare la sua maggioranza per andare avanti ancora qualche giorno o mese? Nel frattempo ci sono decisioni impopolari da prendere, programmi e riforme serie da attuare, che hanno bisogno di concertazione tra maggioranza ed opposizione, impossibile ora più che mai, in gran parte per responsabilità di quest'ultima parte. Essa non può rinunciare all'unico collante che tiene insieme anime politiche tanto diverse, l'avversione verso Berlusconi. Ben pochi tra i nostri politici si pongono il problema di che succede dopo. Non ho ancora visto un programma concreto, solo sentito dichiarazioni d'intenti, equivalenti alle promesse di un cambio di passo della maggioranza, vale a dire aria fritta.
Penso sia arrivato il momento che ciscuno di noi si impegni in prima persona, mettendo a disposizione le proprie prerogative di cittadini, con i mezzi che abbiamo a disposizione, esclusa ogni foma di violenza. Io ci sono, se posso essere utile.

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