martedì 16 aprile 2013

Homo homini lupus

Siamo tanto assuefatti alle stragi quotidiane nei tradizionali teatri di guerra dichiarata e di fatto, da dedicare loro solo una breve e superficiale attenzione. L'attentato di ieri a Boston, durante un evento sportivo così significativo, ha certamente attirato maggiore attenzione, ma soprattutto, per quanto mi riguarda, conferma che l'odio verso il simile non è stato eliminato da millenni di civiltà, anzi il benessere raggiunto da una parte consistente di umanità è causa diretta di odio da parte di chi non gode delle stesse condizioni di privilegio. C'è purtroppo da dubitare che lo si possa eliminare in futuro, se i mezzi per fronteggiarlo sono spesso gli stessi di chi lo diffonde. Sembra una strada senza uscita, fatta di una serie infinita di attacchi e risposte di violenza, in una spirale che potrebbe essere spezzata solo con il completo annientamento di uno dei contendenti.
Cominciare a considerare tutte le vite preziose allo stesso modo ed operare per una maggiore eguaglianza potrebbe essere il primo passo per interrompere questa spirale perversa, che non fa onore al genere umano. Lo diceva già 2000 anni fa Gesù, ma anche il suo messaggio non è bastato. Forse dove non è riuscita la fede, potrebbe riuscire la necessità di sopravvivere come specie, che possiamo garantire solo con la collaborazione. Non ci restano altre alternative né molto tempo per farlo.

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