sabato 13 agosto 2011

Le regole elettorali

Di fronte a quanto sta succedendo, viene da chiedersi se non sia il caso di tagliare decisamente con il passato e ritirare l'assegno in bianco dato ai partiti in campo elettorale. Dovremmo immaginare un nuovo sistema nel quale sia finalmente possibile, per chi se la sente ed ha competenza dimostrata, candidarsi a ricoprire un ruolo di rappresentanza parlamentare e governativa. Se si lascia anche questa volta l'iniziativa ai partiti, il rischio di una rivolta popolare disordinata e violenta è più che probabile. Siccome le rivoluzioni sono spesso prodromo di peggioramento persino del già drammatico status quo, sarebbe opportuno evitare di arrivarci. La modifica delle regole elettorali non può certo avvenire per iniziativa dei nostri attuali politici di professione, i quali in gran parte vedono il loro ruolo come un comodo punto di arrivo, con annessi potere e privilegi. Lo spirito di servizio per il bene del Paese è diventato merce rara, tanto che chi ancora lo professa viene deriso dai colleghi e tacciato di ingenuità politica. L'iniziativa di cambiare le regole del gioco deve dunque essere di origine popolare, attraverso un referendum propositivo, con poche chiare opzioni. Se un Paese ha bisogno delle migliori competenze per uscire da una situazione difficile, buon senso vorrebbe che si affidasse il compito a chi ha dimostrato nella propria vita di avere già affrontato con successo difficoltà analoghe e sia disponibile a farlo. Dunque il primo passaggio potrebbe essere una sorta di auto-candidatura, con presentazione di un Curriculum Vitae, in cui il candidato illustri le sue esperienze pregresse ed il suo pensiero. Tra tutte le candidature si potrebbe poi procedere ad un primo screening, basato su criteri oggettivi, attraverso uno specifico SW, che sia in grado di accoppiare ruoli e caratteristiche. La scelta finale sarebbe poi effettuata da un comitato elettorale di saggi, estratti a sorte in tutte le regioni con una procedura casuale tra tutti i cittadini maggiorenni, noti al fisco, senza procedure civili o penali pregresse o in corso. Tale comitato verrebbe insediato ad hoc, per un periodo non superiore a 30 gg ed ai partecipanti verrebbe corrisposta una diaria di entità congrua. Una volta effettuata la scelta di 600 candidati al Parlamento (due camere con ruoli diversi, una in rappresentanza degli enti locali ed una legislativa federale, per un numero complessivo non superiore a 300), si procederebbe alla votazione per scelta diretta da parte dei cittadini. Ogni candidato avrebbe a disposizione mezz'ora di tempo  su un medium scelto allo scopo, per illustrare i suoi programmi e le sue idee. La campagna elettorale potrebbe dunque durare non oltre 50 gg. La scelta dell'ordine di presentazione dei candidati sarebbe a sorteggio. Gli interventi di ciascun candidato potrebbero restare a disposizione su un portale dedicato. Le votazioni si potrebbero svolgere in un'unica giornata, con un sistema elettronico di scelta  con touch screen, con contabilizzazione immediata dei risultati di preferenza. I primi 320 candidati verrebbero eletti in Parlamento, i primi 20 verrebbero incaricati di formare il governo, scegliendo competenze anche al di fuori degli eletti in Parlamento. Essi sceglierebbero al loro interno il primo Ministro ed i titolari dei ministeri.
I membri eletti del Governo avrebbero 15 giorni di tempo per presentare un programma per l'intera legislatura, di durata non superiore a 5 anni, programma che verrebbe portato in assemblea congiunta e discusso/modificato/approvato in non oltre una settimana.
Questo in nuce quanto mi piacerebbe vedere nel mio Paese, anche se non so se definirlo un sogno o se vi siano proposte diverse, migliori. Suggerisco quindi di bandire un conscorso di idee in proposito, tra cui effettuare una sintesi. Il sistema elettorale dovrebbe comunque essere tanto semplice da essere comprensibile al cittadino medio. Lo stesso dovrebbe essere tutto ciò che viene deliberato in sede legislativa. Basta burocratese, basta freseologie contorte e fumose, da cui siano possibili diverse interpretazioni. La casalinga di Voghera deve capire!

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