venerdì 2 dicembre 2011

Miopia o puro egoismo?

Da giorni i media ci stanno ricordando con sempre maggiore enfasi e frequenza che le misure da prendere per sanare il dedito pubblico nazionale saranno amare e pesanti, con l'intento palese o velato di generare una sorta di rassegnazione in tutti coloro che, come me, non si sono mai sognati di non fare la propria parte, ma anzi l'hanno fatta oltre il dovuto, per compensare il mancato contributo dei numerosi furbi d'Italia. Per quanto mi riguarda, l'unico sentimento che sta montando è la consapevolezza che sia veramente troppo, che si sia tirata la corda oltre il limite di rottura. Non si può continuare a chiedere ai soliti noti, che già pagano, senza fare equità retroattiva nei confronti dei molti che hanno sempre schivato in tutto o in parte il loro dovere. Sarebbe per costoro una conferma dell'efficacia del loro comportamento ed un invito all'emulazione per molti altri, che hanno finora pagato il dovuto, non per convinzione o senso dello stato, ma semplicemente per paura delle sanzioni. In un sistema che non colpisce i colpevoli, che al peggio versano comunque una frazione del maltolto, l'unica spinta per continuare ad essere virtuosi è una dirittura morale quasi eroica. Ma non è di eroi che l'Italia ha bisogno, bensì di cittadini degni di tale nome. Vedremo lunedì se le misure del governo invertono finalmente il costume di premiare i disonesti.

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